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    La terapia genica è la strada per una cura dell'HIV?

    Ricercatori della Harvard Medical School e Scripps Research Institute in Florida hanno annunciato che una nuova terapia genica, somministrata per via intramuscolare, ha efficacemente bloccato la trasmissione dell'HIV-1 e dell'HIV-2 in un gruppo di macachi esposti ripetutamente al virus. La scoperta è vista come il primo passo verso lo sviluppo di un vaccino candidato in grado di fornire le stesse protezioni nell'uomo.
    I ricercatori di Harvard e Scripps sono stati in grado di sviluppare una molecola creata dal laboratorio eCD4-Ig, che imita due tipi di recettori proteici trovati sulla superficie dei globuli bianchi che l'HIV si lega naturalmente durante l'infezione. In tal modo, l'HIV viene "ingannato" nell'aggrapparsi al costrutto genetico, neutralizzandolo in tal modo.

    Come funziona eCD4-Ig

    eCD4-Ig è costituito da un frammento di CD4 e un altro frammento di CCR5, due recettori bersaglio che fungono da "lucchetti" di entrata in una cellula, che insieme sono fusi su un pezzo di anticorpo. Il costrutto genetico viene quindi inserito in un adenovirus (un tipo di virus non patogeno), che viene inviato direttamente nel tessuto muscolare. Una volta lì, il virus innocuo infetta rapidamente le cellule, inserendo il suo DNA nel nucleo e trasformandole in fabbriche di proteine ​​- sfornando sempre più di questi anticorpi modificati.
    I precedenti tentativi di utilizzare CD4-Ig "non potenziati" (cioè senza il frammento CCR5) hanno avuto solo parzialmente successo nel migliore dei casi. In altri casi, se le concentrazioni degli anticorpi modificati erano troppo basse, l'attività dell'HIV sarebbe solo migliorata. Questo perché l'HIV è stato in grado di sfuggire alla neutralizzazione quanto basta per mutare e legarsi ai recettori.
    Mentre l'HIV è ancora in grado di sfuggire e mutare in presenza di eCD4-Ig, l'interazione bivalente (cioè che coinvolge due gruppi di cromosomi) sembra imporre un costo pesante sul virus mutato, riducendo drasticamente la sua capacità di replicare.
    Nei loro studi sugli animali controllati, i ricercatori hanno riferito che le scimmie hanno inoculato l'adenovirus geneticamente modificato e sono stati in grado di bloccare tutti i ceppi di HIV-1, HIV-2 e SIV (la forma simian di HIV), anche dopo essere stati ripetutamente iniettati con alte dosi del virus per 40 settimane. Nessuna delle scimmie inoculate è stata infettata e nessuno ha avuto alcun effetto negativo sull'eCD4-Ig (presumibilmente perché i loro corpi hanno riconosciuto le proteine ​​come loro).
    Le scimmie che non hanno ricevuto l'inoculo di eCD4-Ig erano tutte infette.

    Che cosa significa tutto questo?

    Mentre è ancora troppo presto per suggerire che i test sugli esseri umani renderanno gli stessi risultati, l'approccio suggerisce una strategia potenzialmente rivoluzionaria nello sviluppo di un efficace vaccino neutralizzante contro l'HIV.
    Alcuni hanno già iniziato a ipotizzare che lo sviluppo di un vaccino efficace con eCD4-Ig, che funzioni efficacemente a lungo termine, potrebbe essere efficace nel neutralizzare l'attività virale nei pazienti con infezione da HIV, da solo o con altri agenti. Se questo è, in realtà, realizzabile, allora anche i pazienti con una resistenza profonda e multi-farmaco potrebbero trarne beneficio.
    Tuttavia, tutto ciò rimane altamente speculativo. Ulteriori ricerche forniranno probabilmente grandi approfondimenti nei prossimi mesi, indicando la strada per sperimentazioni umane nella fase iniziale nel prossimo futuro.

    Altri nuovi approcci alla terapia genica

    Oltre alla ricerca Harvard / Scripps, altri scienziati stanno esaminando altre tecniche di modifica dei geni per combattere o prevenire le infezioni da HIV.
    Uno di questi modelli degli scienziati della Temple University estrae cellule T infette da HIV dal sangue di un paziente e utilizza un enzima chiamato Cas9  "tagliare" il materiale genetico dell'HIV dal DNA della cellula ospite. Facendo così, le cellule sono meno in grado di essere infettate dall'HIV.
    È stato teorizzato che iniettando queste cellule nel corpo del paziente, la capacità dell'HIV di infettare sarà notevolmente ridotta, rallentando la progressione della malattia e permettendo alle cellule riprogettate di diventare parte del genoma della persona (trucco genetico). 
    Allo stesso modo, gli scienziati dell'UCLA stanno esplorando l'uso di una molecola progettata chiamata AUTO (recettore dell'antigene chimerico), che è in grado di trasformare qualsiasi cellula del sangue in un globulo bianco che lotta contro la malattia. Inserendo la CAR in cellule staminali emopoietiche, gli scienziati sono stati in grado di trasformare le cellule in specifici tipi "killer" necessari per neutralizzare l'HIV a circolazione libera.
    Mentre entrambi gli studi sono attualmente in fase di provetta, le scoperte sono considerate significative nello sviluppo di possibili candidati per la vaccinazione contro l'HIV.