Bioavailability e Bioequivalence
La biodisponibilità descrive la persona di una dose somministrata che è in circolazione attiva nel sangue una volta che un farmaco è stato somministrato per via orale, per via endovenosa o qualsiasi altro mezzo (ad es. rettale, sublinguale, nasale, transdermico, ecc.)
Per definizione, un farmaco somministrato per via endovenosa ha una biodisponibilità del 100% poiché viene somministrato direttamente nel flusso sanguigno.
Ci sono una serie di fattori che possono influenzare la biodisponibilità del farmaco. Includono, tra le altre cose:
- Proprietà fisiche del farmaco, compresa l'emivita della droga
- Formulazione di farmaci (ad es. Rilascio immediato, rilascio a tempo)
- Salute gastrointestinale del paziente
- Età del paziente, che può influire sulla velocità del metabolismo del farmaco
- Se il farmaco viene assunto con o senza cibo
- Funzionalità renale (reni) ed epatica (fegato), che influisce sulla clearance del farmaco
Al contrario, gli antiacidi da banco in magnesio e alluminio da banco (come Tums o Milk of Magnesia) possono ridurre significativamente la biodisponibilità di molti farmaci anti-HIV se assunti contemporaneamente - fino al 74% con farmaci come Tivicay (dolutegravir) - e in tal modo, potenzialmente minare gli obiettivi della terapia.
bioequivalenza è un termine usato in farmacologia per descrivere due diversi prodotti farmaceutici che, in base alla loro efficacia e sicurezza, sono essenzialmente gli stessi.
L'US Food and Drug Administration (FDA) definisce la bioequivalenza come "l'assenza di una differenza significativa nella velocità e nella misura in cui l'ingrediente attivo o frazione attiva in equivalenti farmaceutici o alternative farmaceutiche diventa disponibile nel sito di azione del farmaco quando somministrato presso stessa dose molare in condizioni simili in uno studio appositamente progettato. "
La biodisponibilità e la bioequivalenza sono direttamente correlate tra loro biodisponibilità relativa (cioè, la biodisponibilità comparativa di un farmaco a un altro) è una delle misure utilizzate per valutare la bioequivalenza del farmaco.
Per l'approvazione della FDA, un farmaco generico deve dimostrare un intervallo di confidenza del 90% (IC) sia nell'entità che nella velocità di biodisponibilità rispetto a quella del farmaco di riferimento originario.